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Gusti Unici dell'Umbria

Le Emozioni delle Speleo Storie

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Un racconto affascinante, quello che ha visto protagonisti gli esploratori della Grotta dei Conoidi, l’inedita “Tana del Diavolo” venuta alla luce poco più di un anno fa. Una grotta ancora da esplorare e che sembra riservare sorprese davvero importanti. Un evento reso ancora più piacevole dalla selezione di tre eccellenti prodotti del partenariato “Gusti Unici dell’Umbria”: Prosciutto Az.Agr. “La Cerchiara”, Vini della Cantina “Terrazze di Spazzavento”, Melanzane sott’olio dell’Az.Agricola “la Mongolfiera di Orvieto”

La “Grotta dei Conoidi” è ubicata sulla sinistra idrografica del Fosso del Bagno a Parrano. Tale cavità riveste grande interesse dal punto di vista speleologico essendo articolata nelle masse calcaree per diverse centinaia di metri; al tempo stesso è importante perché contiene diffuse testimonianze archeologiche inquadrabili in età pre-protostorica.
La Grotta dei Conoidi, scoperta nel 2022 dal Gruppo Speleologico di Todi, si apre ad un’altitudine di circa 310 metri e si sviluppa attraverso un reticolo di ampie gallerie tra loro parallele, raccordate le une alle altre da passaggi ortogonali intermedi. Sviluppata per circa mezzo chilometro, la cavità dispone di due distinti ingressi nascosti nel folto della vegetazione. La profondità del sistema sotterraneo è pari, per quanto noto oggi, a – 18,50 metri. Le testimonianze riscontrate dagli archeologi rimandano ad antiche frequentazioni umane, quasi certamente avvenute da ingressi non coincidenti con gli attuali. L’orizzonte cronologico di tali frequentazioni si colloca tra l’età del Bronzo e l’età neolitica, approssimativamente tra 3500 e 6500 anni circa da oggi. Gli studiosi hanno rintracciato in varie aree della grotta resti di vasellame in frammenti, parti ossee di animali selvatici e una mandibola umana appartenuta ad un individuo con un’età alla morte di 18-20 anni. La gran parte dei vasi osservati recava tracce evidenti di combustione all’interno, indice di probabili rituali svolti nella cavità. Non mancano in alcuni settori della grotta brecce ossifere che potrebbero essere riferibili ad epoche ancora più remote dell’età neolitica.
Le esplorazioni sono tuttora in corso a cura del Centro di ricerca speleo-archeologica “Enzo dei Medici” e del Gruppo Speleologico Todi, con la collaborazione di diverse università italiane e straniere.